badge o ‘distintivi’ fisici tradizionali, sono stati usati per secoli come riconoscimento di appartenenza ad un gruppo, di possesso di determinate competenze o di conseguimento di un traguardo.
Ancora oggi si fa un ampio uso di badge tradizionali, che oggi possiamo identificare in alcuni documenti di riconoscimento, nelle tessere di associazione, nelle carte di credito di prima generazione, negli attestati di partecipazione, e in tante altre forme di ‘identificazione’ su vari supporti di tipo tradizionale.
Questi tipi di attestazione tuttavia non sono in grado di soddisfare le attuali esigenze di pubblicazione su rete, verificabilità, trasportabilità e non falsificabilità.
Nell’ultimo decennio si sono sviluppati, soprattutto per iniziativa delle fondazioni Mozilla e MacArthur, sistemi di ‘badge digitali’ che stanno rapidamente sostituendo le attestazioni tradizionali per certificare l’appartenenza a gruppi, le competenze possedute o il conseguimento di
risultati.
Un ‘badge digitale’ è in sostanza una attestazione ‘virtuale’, cioè che non si basa su un supporto
fisico definito, che certifica determinate caratteristiche del suo possessore.
Il badge digitale può essere facilmente condiviso sul web, visualizzato, consultato e verificato online. Questi badge possono essere ‘guadagnati’ in una vasta gamma di ambienti, che vanno dal gaming alla formazione, al conseguimento di risultati sul posto di lavoro, etc..
La fondazione Mozilla, in collaborazione con la fondazione MacArthur, ha dato inizio nel 2011 al ‘progetto Open Badges’ (www.openbadges.org) che ha generato, nel 2014 la ‘Badge Alliance’ (http://www.badgealliance.org/), una rete di organizzazioni e individui con l’obiettivo di costruire l’ecosistema di open badging e far avanzare la specifiche degli open badge. Dal 1° gennaio 2017, la responsabilità di gestire le specifiche degli Open Badge e di farle evolvere è ufficialmente passata
al ‘IMS Global Learning Consortium’ (https://www.imsglobal.org/activity/digital-badges).